Sta tornando in auge la volontà di estrarre gas dai giacimenti italiani, soprattutto dalle dichiarazioni di esponenti del nuovo Governo, ma non solo. Stiamo interpellando degli esperti per chiedere loro un commento su questo.
Michele Governatori, Responsabile Elettricità e Gas di ECCO [09/11/2022]
Pensare di contribuire a risolvere l’emergenza-energia con più produzione di gas nazionale è inefficace, intempestivo e incoerente con le politiche di decarbonizzazione. Inefficace perché parliamo di volumi risibili rispetto a quanto si può fare (prima e a minor costo) con efficienza e rinnovabili, intempestivo perché i consumi di gas in calo vertiginoso (con buona probabilità anche con una componente strutturale in questo calo) impediranno di ripagare sul mercato gli investimenti in upstream. L’incoerenza poi è evidente: su un menù di misure possibili, scegliere quella che va nella direzione opposta alle politiche del clima significa sperperare risorse e danneggiare il successo della decarbonizzazione, con tutti i costi conseguenti.
Nicola Armaroli, esperto di energia, dirigente di ricerca all’ISOF-CNR e direttore di Sapere [08/11/2022]
L’illusione che l’Italia possa diventare un grande produttore di idrocarburi è ormai svanita da decenni, ma qualcuno ancora la coltiva. Le quantità di gas estraibili nel territorio italiano sono minime e non potranno mai incidere in maniera importante per un Paese che consuma 70 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Anche nelle ipotesi più ottimistiche, parliamo di quote estraibili inferiori al 10% del consumo nazionale e sostenibili solo per 3-5 anni. L’inasprirsi della crisi climatica ci obbliga a smettere subito di investire in infrastrutture fossili, concentrando tutte le risorse sulle rinnovabili. Usiamo l’Adriatico per la produzione di eolico offshore. In questo modo risparmieremo quote di metano – che usiamo principalmente per produrre elettricità – largamente superiori a quelle estraibili dal sottosuolo. E lo faremo per sempre, non solo per pochi anni. il vento non è il metano: non finirà mai.
Nuove estrazioni di gas italiano?
Nuove estrazioni di gas italiano?
Sta tornando in auge la volontà di estrarre gas dai giacimenti italiani, soprattutto dalle dichiarazioni di esponenti del nuovo Governo, ma non solo. Stiamo interpellando degli esperti per chiedere loro un commento su questo.
Michele Governatori, Responsabile Elettricità e Gas di ECCO [09/11/2022]
Pensare di contribuire a risolvere l’emergenza-energia con più produzione di gas nazionale è inefficace, intempestivo e incoerente con le politiche di decarbonizzazione. Inefficace perché parliamo di volumi risibili rispetto a quanto si può fare (prima e a minor costo) con efficienza e rinnovabili, intempestivo perché i consumi di gas in calo vertiginoso (con buona probabilità anche con una componente strutturale in questo calo) impediranno di ripagare sul mercato gli investimenti in upstream. L’incoerenza poi è evidente: su un menù di misure possibili, scegliere quella che va nella direzione opposta alle politiche del clima significa sperperare risorse e danneggiare il successo della decarbonizzazione, con tutti i costi conseguenti.
Nicola Armaroli, esperto di energia, dirigente di ricerca all’ISOF-CNR e direttore di Sapere [08/11/2022]
L’illusione che l’Italia possa diventare un grande produttore di idrocarburi è ormai svanita da decenni, ma qualcuno ancora la coltiva.
Le quantità di gas estraibili nel territorio italiano sono minime e non potranno mai incidere in maniera importante per un Paese che consuma 70 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Anche nelle ipotesi più ottimistiche, parliamo di quote estraibili inferiori al 10% del consumo nazionale e sostenibili solo per 3-5 anni. L’inasprirsi della crisi climatica ci obbliga a smettere subito di investire in infrastrutture fossili, concentrando tutte le risorse sulle rinnovabili. Usiamo l’Adriatico per la produzione di eolico offshore. In questo modo risparmieremo quote di metano – che usiamo principalmente per produrre elettricità – largamente superiori a quelle estraibili dal sottosuolo.
E lo faremo per sempre, non solo per pochi anni. il vento non è il metano: non finirà mai.
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